Riapertura Parco Vergiliano
Dopo quasi un anno dalla chiusura per il restauro, lo scorso 17 aprile è stato finalmente riaperto al pubblico il Parco Vergiliano.
Situato ai piedi del costone di Posillipo e alle spalle della chiesa di Santa Maria di Piedigrotta, il parco accoglie le tombe di Virgilio, di Giacomo Leopardi e l’ingresso della Crypta neapolitana. Immerso in un’aura di storia e mistero, tra la grandezza dei Campi Flegrei e la memoria dell’antica Neapolis, è, difatti, facilmente raggiungibile con le linee 2 e 6 della metro grazie alla posizione strategica in prossimità stazione ferroviaria di Mergellina. Il parco, accessibile in maniera completamente gratuita, oggi offre un nuovo percorso che si articola in due itinerari, pensati per valorizzare la relazione profonda tra natura, storia e poesia che caratterizza questo luogo, rivolto alla piena inclusione, inserendosi nel più ampio progetto “Genius Loci” (dedicato al miglioramento dell’accessibilità culturale e sensoriale), finanziato con fondi PNRR.
La sua denominazione ha origine dal colombario di epoca romana che ospita, tradizionalmente identificato come il sepolcro del poeta Publio Virgilio Marone, il protettore spirituale di Napoli. Il mausoleo dedicato a Virgilio si erge maestoso sul punto più alto del Parco, proprio accanto alla suggestiva entrata della Crypta Neapolitana. Qui le spoglie del poeta riposano, nonostante la leggenda voglia che siano state smarrite nel corso dei secoli medievali, leggenda che ha certamente contribuito a plasmare la mitica narrazione del Poeta, attribuendogli addirittura poteri magici leggendari. Infatti si dice che il poeta abbia aperto la galleria con un atto magico, compiuto in una sola notte con l’ausilio degli spiriti soprannaturali e sapientemente orientata in modo tale da ricevere luce durante tutto l’arco del giorno. Il mausoleo di Virgilio è, dunque, da sempre, visto come un tributo tangibile della sua grandezza. Le due iscrizioni imponenti incise sulla sua lapide aggiungono profondità al mistero: ogni parola si promette con vigore di narrare la sua storia, ogni carattere si intreccia con la bellezza del luogo e rinnova il legame di Virgilio con la città di Napoli.
Non certo modesta è poi la Crypta Neapolitana. La sua costruzione risale al I secolo a.C., attribuita al genio architettonico di Cocceio, illustre architetto romano. L’antica galleria fu originariamente concepita per facilitare il flusso tra Napoli e Posillipo. Ad oggi la Crypta è una viva testimonianza della connessione tra le due città, un percorso attraverso il quale scorreva la storia stessa. Durante un restauro fu rinvenuto al suo interno un bassorilievo in marmo bianco con la raffigurazione di Mitra, ciò ha fatto ipotizzare gli studiosi che si trattasse di un vero e proprio luogo di culto mitriaco: probabile che i culti misterici abbiano influenzato non poco la superstizione popolare, che alla grotta ha sempre associato qualcosa di misterioso e magico, al punto che il solo attraversarla indenni era considerato un vero e proprio miracolo.
Infine, dopo la prima salita del “giardino poetico”, custodita all’interno di una grotta tufacea e protetta dalla cara Ginestra, troviamo la tomba di Giacomo Leopardi. L’ara che ospita i resti del grande poeta fu con solennità trasportata nel parco dall’antica Chiesa di S. Vitale a Fuorigrotta. Il luogo scelto da Benedetto Croce, deciso a onorare la memoria di Leopardi, rivela nella sua solenne cornice, la devozione della città per uno dei suoi figli più illustri. Accanto un documento d’epoca testimonia l’approvazione della legge da parte di Vittorio Emanuele III nel 1897 che conferiva alla tomba lo status di monumento nazionale. Il solenne atto fu un tributo formale alla grandezza del poeta, sottolineando il suo impatto duraturo sulla cultura italiana. L’altare rappresenta un simbolo di eterna memoria, un luogo dove la poesia e la storia convergono in un omaggio senza tempo.
Esplorare il mausoleo di Virgilio e la Tomba di Leopardi è come immergersi in un racconto epico che unisce passato e presente, incanalando la forza della poesia nella trama vibrante della città di Napoli. Il parco offre il perfetto spazio dove due grandi poeti sembrano dialogare, lasciando ancora risuonare le loro voci attraverso la natura e la sacralità degli antri che ne conservano la memoria. Il percorso botanico-letterario, che permette ai visitatori di ammirare piante e arbusti accompagnati dai versi di Leopardi e Virgilio, consente una pausa per la mente: ritorna a vivere il mito per cui Posillipo è la città “dove il dolore tace”.
Il parco Vergiliano, nonostante la sua centralità, è un luogo che riflette l’animo riflessivo e malinconico di Leopardi, ed è capace di offrire rifugio dal trambusto cittadino. La sua atmosfera silenziosa e la presenza della sobria, ma potente natura, della viva storia, lo rendono un angolo di pace, di meditazione che accoglie e risana volentieri cuori riflessivi o in tormento. Già tappa fondamentale del Grand Tour intrapreso da artisti, scrittori e intellettuali europei tra il XVII e il XIX secolo, oggi il Parco Vergiliano torna a donare il giusto spazio al riposo dei sognatori.
Seguite le orme di quei giovani ingegni che, assetati di bellezza e verità, calcarono questi sentieri: concedetevi anche voi una visita speciale in questo luogo intriso di fascino e memoria. Portate con voi un ristoro (e un velo di crema solare!) e approfittate della quiete che accompagna la fine dell’anno scolastico – per alcuni, la soglia del nuovo inizio – per vivere un momento di raccoglimento e riflessione. Tra le pietre consunte dei mausolei potrete affidare un desiderio, un verso, una riflessione o una silenziosa preghiera, secondo l’antica tradizione oracolare ed esoterica che da sempre permea questa terra. Lasciatevi trasportare dal mistero e dalla bellezza, divertitevi a scoprire le parole impresse tra le crepe da altri ignoti visitatori, traendo ispirazione dalla solenne visione del “formidabil monte sterminator Vesevo”.
Articolo e immagini a cura di Lucia De Lucia e Francesca Bruna Mainolfi